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Chi sono

Sono Michela, mamma di Elio e Dario, consulente babywearing, insegnante di massaggio infantile Aimi, operatrice olistica al femminile (massaggi olistici e floriterapia)

Attraverso l’ascolto delle loro esigenze delle persone che si rivolgono a me, trasmetto loro ciò che nasce dalla mia esperienza di donna che, come tante altre donne, si è trovata a far fronte a tutto quello che la gravidanza prima, e la nascita di un figlio poi, portano con sé. La paura del giudizio, la necessità di essere rassicurata sul fatto che andrà tutto bene, il bisogno di condividere il proprio punto di vista e i propri timori e, soprattutto, di sentirsi in pace con il proprio istinto di madre e di affidarsi ad esso.

pannolini-lavabili

Dopo 16 anni, lascio un lavoro da dipendente a tempo indeterminato per dedicarmi al sostegno delle donne, in generale, e delle neo e future mamme in particolare.
La mia seconda gravidanza mi ha dato il coraggio di decidere.
Se con la nascita di Elio è nata la madre che era in me, con quella di Dario è rinata la donna: ho ribaltato la scala delle mie priorità, mi sono chiesta cosa volessi realmente fare e, soprattutto, come.
E sono ripartita dallo studio.

Sono diventata consulente babywearing per condividere con altre mamme quello che per me è stato uno strumento di amore e di indipendenza che mi ha permesso di:

  • ricreare una routine che mettesse sia me che i miei figli al centro
  • non saltare più i pasti, lasciandomi le mani libere per cucinare e mangiare
  • uscire senza dover lottare con una carrozzina che non entrava in un ascensore troppo stretto, con il terrore di dover salire e scendere da un autobus sperando nel buon cuore di qualcuno che si offrisse di aiutarci
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Poi sono arrivati i fiori di Bach

La mia seconda gravidanza è partita in salita e, dopo due aborti spontanei, la paura a volte era più grande della gioia.
Il timore di una nuova interruzione di gravidanza, i dubbi sulla scelta dei controlli da effettuare, i sentimenti di ambivalenza legati all’accettazione della nuova vita che cresceva dentro di me.
Ho trovato dei grandi alleati nei fiori di Bach: hanno riportato armonia nelle mie emozioni anche dopo il parto, quando il senso di fatica prendeva il sopravvento, quando sentivo forte la difficoltà di creare un nuovo equilibrio personale e familiare.
E così che ho deciso di ampliare le mie competenze anche nell’ambito della floriterapia: per accompagnare le donne in questo cammino verso e attraverso la maternità che spesso ci vede sole e piene di dubbi.

Il massaggio neonatale

I miei bambini sono stati entrambi massaggiati.
Questo mezzo di comunicazione non verbale, che unisce il tocco allo sguardo, ha permesso sia a me che al mio compagno di vivere dei momenti speciali e unici con i nostri figli.

La rassicurazione data dal suono delle nostre voci, dal nostro contatto e dai sorrisi, rendono più lievi le sensazioni sgradevoli e rendono il mondo fuori dal pancione “un mondo vivo, pieno di calore, un mondo dal cuore che batte, un mondo amichevole” (F. Leboyer)

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I trattamenti olistici

Ho iniziato a sentire il bisogno di lavorare con le mani, durante i corsi di massaggio infantile. E’ partito dall’osservazione dei principali attori in scena:

  • bimbi che, incontro dopo incontro, fioriscono in questa danza a più cuori con i genitori fatta di attenzione, rispetto, sguardi sempre più complici;
  • i genitori che, in uno spazio di condivisione e di non giudizio, imparano a fidarsi delle proprie competenze.
Attraverso la percezione del corpo dei propri figli, molte volte le mamme hanno posto attenzione ai bisogni del proprio.
Nel momento in cui la tensione diminuisce, e le difese si abbassano, quel corpo ricomincia a sussurrarci che avrebbe bisogno di attenzioni.
Di tempo.
E’ da lì che è nato il mio bisogno di usare le mie mani non solo per sostenere le mamme nel percorso con i propri figli, ma anche per aiutarle a tornare a sentire il proprio corpo. E tornare a prendersene cura.

 

“Aprendo cuore, mente e braccia possiamo predisporci ad accogliere ciò che sta nascendo e imparare a cogliere il senso di quello che verrà e che sta sbocciando. Aprirsi a ciò che emerge significa fare il pieno di speranze, perchè il nuovo racchiude sempre il seme del cambiamento e la possibilità di inattesi esiti del nostro agire.”

(Mother Nature – Viaggio alla scoperta della maternità)

Dicono di me

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